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Psicologia e Psicoterapia, Centro Italiano per il trattamento dei Distrubi Ossessivo-Compulsivi

Centro specializzato nel D.o.c.


#Ceido

Sporco e DOC: superare l'ossessione

2024-04-16 12:48

Dott.ssa Susanna Manzato

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Sporco e DOC: superare l'ossessione

Comprendere il disturbo ossessivo-compulsivo legato alla paura dello sporco e dell'ammalarsi

Sporco e DOC: superare l'ossessione

 

Comprendere il disturbo ossessivo-compulsivo legato alla paura dello sporco e dell'ammalarsi

 

 

Il disturbo ossessivo compulsivo e il sottotipo da contaminazione:

Il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) è un disturbo mentale caratterizzato da ossessioni e compulsioni che causano disagio significativo e interferiscono con la vita quotidiana dell’individuo. Le ossessioni sono pensieri, immagini o impulsi persistenti e indesiderati. Le compulsioni sono comportamenti ripetitivi che la persona esegue in risposta alle ossessioni, spesso nel tentativo di ridurre l'ansia o prevenire un evento temuto.


Il sottotipo di disturbo ossessivo-compulsivo che si riferisce alla contaminazione coinvolge ossessioni e compulsioni legate alla paura di essere contaminati da sostanze nocive, germi, batteri o agenti patogeni. Le persone affette da questo sottotipo possono sperimentare una paura intensa di sporcare sé stesse o gli altri, e possono compiere una serie di comportamenti compulsivi per cercare di prevenire la contaminazione o ridurre l'ansia associata come lavarsi ripetutamente le mani o fare docce frequenti, evitare di toccare determinati oggetti o superfici percepite come contaminate, evitare luoghi pubblici o persone che si ritiene possano essere portatori di germi, o eseguire rituali di pulizia e igiene estremamente dettagliati.


Sebbene queste compulsioni possano offrire un sollievo temporaneo dall'ansia, il ciclo di ossessioni e compulsioni tende a perpetuarsi e può diventare debilitante, interferendo con le attività quotidiane, il lavoro e le relazioni interpersonali della persona.

Il timore di contaminazione
Il concetto di timore di contaminazione, quindi, come definito da Rachman (2004), rappresenta una sensazione intensa e persistente di essere stato contaminato o messo in pericolo da un contatto con qualcosa percepito come sporco o dannoso. Questo timore può manifestarsi sia in forma fisica, attraverso il contatto diretto o indiretto con sostanze o oggetti contaminanti, sia in forma mentale, senza alcun contatto fisico diretto.


La contaminazione fisica coinvolge sensazioni esterne di sporco derivanti da contatti tangibili con germi, batteri, sostanze tossiche o fluidi corporei. Al contrario, la contaminazione mentale riguarda sensazioni emotive di "sporcizia" senza alcun contatto fisico, scatenate da pensieri, parole, ricordi o immagini particolari. Questo senso di sporco può essere difficile da identificare e non è direttamente osservabile da altri.

La paura di contrarre l’HIV
Un frequente timore di contaminazione è quello di contrarre l'HIV. Tale timore si può manifestare sotto forma di pensieri intrusivi e ricorrenti riguardanti il contagio attraverso atti sessuali, esposizione a fluidi corporei contaminati o altri comportamenti a rischio.
Questi pensieri possono causare ansia estrema e preoccupazione costante riguardo alla propria salute.


Le compulsioni associate a questa paura possono variare a seconda del soggetto e della sua situazione specifica. Alcune persone potrebbero sviluppare compulsioni legate all'igiene estrema, come il lavaggio compulsivo delle mani o il fare frequenti docce nel tentativo di rimuovere eventuali tracce di presunto contagio. Altre possono eseguire rituali di verifica o di evitamento per ridurre l'ansia, come controllare ripetutamente lo stato di salute, evitare situazioni o persone percepite come potenziali fonti di contagio o cercare costantemente informazioni sul rischio di contrarre l'HIV.


Un esempio clinico è quello di Marta, la quale riporta che il primo episodio in cui il problema si è presentato risale a circa sei mesi fa quando, dopo una festa a casa di amici, conosce Mirco con il quale ha un rapporto protetto. Qualche giorno dopo, fu assalita da un dubbio “E se avessi preso l’AIDS?”, l’idea le apparve subito come inverosimile ed esagerata ma, con l’andare del tempo, divenne sempre più intrusiva fino ad assorbirla per gran parte del giorno ed inficiare sulle sue attività quotidiane.
Il pensiero di essersi potuta contagiare era accompagnato da una forte ansia e da una sensazione di schifo, sporco, vergogna; così, dopo un paio di settimane decise di sottoporsi al test dell’HIV. Il test risultò negativo e Marta si tranquillizzò per qualche giorno ma dopo un po’ di tempo, le ossessioni ritornarono sempre più frequenti ed accompagnate da un’ansia insostenibile.


Per ridurre tale ansia Marta inizia a mettere in atto tutta una serie di compulsioni che, almeno temporaneamente, la rassicurano: inizia a fare il bucato separatamente con lo scopo di ridurre il rischio che anche i propri familiari possano essere contagiati, evita accuratamente di avere qualsiasi contatto fisico con persone che transitano per quella via (niente strette di mano, baci, abbracci etc.) ed evita tutti i posti, secondo lei, a rischio.

Il sintomo come manifestazione e la terapia
Le ossessioni e le compulsioni sono solo la punta dell’iceberg di un determinato malessere. Trattare quindi il sintomo senza soffermarsi sulla storia di vita dell’individuo e il suo modo di stare nel mondo non permetterebbero di risolvere la problematica. È necessario un rapporto genuino con il vissuto emotivo del paziente al fine di comprendere le cause ed il disagio che stanno alla fonte della sintomatologia.


La psicoterapia può essere uno strumento molto utile per trattare il disturbo ossessivo- compulsivo da contaminazione.
Marta, per esempio, dopo sei mesi di impegno costante e di lavoro con il suo terapeuta, è riuscita a superare il suo disturbo ossessivo-compulsivo e a ritrovare il controllo sulla sua vita.
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Bibliografia:
•    American Psychiatric Association (APA), (2022) Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders. 5th ed. American Psychiatric Association; Washington, DC, USA. Text Revision (DSM-V-TR)
•    Liccione, D. (2011). Psicoterapia cognitiva neuropsicologica.
•    Rachman, S.J. (2004). Fear of contamination. Behaviour Research and Therapy, 42 (11), 1227-1255
 

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