Effetto placebo e Disturbo Ossessivo - Compulsivo
Introduzione
Il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) è una condizione complessa che interessa molte persone, ogni anno, in tutto il mondo. Chi soffre di DOC sperimenta pensieri intrusivi e ossessivi che causano un forte disagio; possono essere accompagnati da compulsioni nel tentativo di ridurre l'ansia associata a queste ossessioni. Le compulsioni possono variare da azioni semplici a rituali più complessi che interferiscono e occupano gran parte della giornata di una persona. I pazienti affetti da DOC presentano un comune quadro di diffidenza, sospettosità ed eccessiva preoccupazione, elevata ansia e tendenza al perfezionismo. Generalmente, il trattamento del disturbo ossessivo-compulsivo comprende la psicoterapia che può talvolta essere associata ad un trattamento farmacologico.
Effetto placebo e DOC
Negli ultimi anni, la ricerca clinica ha mostrato come l'effetto placebo, ovvero il miglioramento dei sintomi grazie alla sola aspettativa di un trattamento efficace, possa influenzare le risposte terapeutiche nei pazienti con DOC. È vero, infatti, che l’efficacia di alcune terapie farmacologiche (es. antidepressivi) è data dalla somma dell’effetto specifico del farmaco stesso e dell’effetto psicologico del placebo.
Numerosi studi, indagando l’effetto placebo ne ha evidenziato l’importanza nel determinare l’efficacia nel trattamento della sintomatologia. Tuttavia, la natura peculiare delle compulsioni, delle ossessioni e le caratteristiche proprie del DOC possono rendere questo effetto placebo più complesso da comprendere e prevedere.
La ricerca ha infatti, nel tempo, evidenziato come nel disturbo ossessivo-compulsivo, l’effetto placebo fosse ridotto, soprattutto in confronto ad altri disturbi d’ansia, dimostrando anche una diminuzione dell’effetto terapeutico di alcuni farmaci come, ad esempio, gli antidepressivi e gli ansiolitici.
Non è stata trovata una spiegazione univoca che possa rendere conto del perché si osservi questo fenomeno, ma la natura e le peculiarità del disturbo citati precedentemente potrebbero spiegarne i possibili effetti nella riduzione dell’effetto placebo.
Natura delle compulsioni
L’attuazione continua delle compulsioni per ridurre il disagio o le ossessioni potrebbe non solo mantenere il DOC, ma anche interferire con gli effetti del placebo. Anche quando i pazienti assumono un placebo, è probabile che continuino a eseguire alcune compulsioni, attribuendo la riduzione dell'ansia ai rituali anziché al placebo.
Le compulsioni, infatti, potrebbero interferire con le aspettative del placebo, riducendone l'efficacia. I modelli cognitivi e comportamentali del DOC suggeriscono che le compulsioni persistono perché impediscono ai pazienti di riconoscere la natura irrazionale delle loro ossessioni. Questo circolo vizioso è rafforzato dal sollievo temporaneo dall'ansia che le compulsioni forniscono, consolidando così le valutazioni errate dei pazienti sulle loro ossessioni.
Cronicità ed età media d’esordio DOC
La cronicità del DOC potrebbe rendere la sintomatologia più resistente all'intervento farmacologico, inoltre, il DOC ha un’età d’esordio media in tarda adolescenza, mentre altri disturbi d'ansia hanno più frequentemente un'insorgenza nella prima età adulta. Pertanto, i sintomi del DOC potrebbero essere più permanenti e rigidi al momento dell'inizio del trattamento e questo potrebbe inficiare la terapia farmacologica (componente chimica e psicologica).
Tendenza al dubbio eccessivo e diffidenza
Numerosi studi hanno dimostrato che i pazienti affetti da disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) provano difficoltà nello sperimentare sensazioni di certezza e fiducia. Questo può spesso manifestarsi come una tendenza a dubitare eccessivamente ed essere molto diffidenti. I pazienti con DOC vivono quindi in uno stato costante di incertezza e mancanza di fiducia nelle proprie percezioni e azioni, che può avere un impatto significativo sulle loro aspettative riguardo ai trattamenti, incluso l'effetto placebo, contribuendo alla diminuzione delle aspettative positive di trattamento.
Nonostante ciò, è importante notare che questa incertezza non implica necessariamente che i pazienti con DOC abbiano aspettative basse già all’inizio del trattamento. In effetti, le loro aspettative iniziali potrebbero essere elevate. Tuttavia, a causa della loro diffidenza e la tendenza persistente al dubbio, queste aspettative possono rapidamente declinare con il passare del tempo.
Suggerendo che, i pazienti con DOC potrebbero inizialmente credere nella potenziale efficacia di un trattamento placebo, ma la loro tendenza a dubitare e a monitorare costantemente i propri sintomi e miglioramenti può portare a una progressiva perdita di fiducia nel trattamento stesso. Questo ciclo di incertezza e dubbio continuo può quindi minare l'effetto placebo, rendendo più difficile per questi pazienti ottenere un beneficio completo dal trattamento.
In conclusione, la natura rigida e perseverante delle ossessioni e compulsioni, unita alla cronicità del DOC e alla tendenza al dubbio e all'incertezza, possono rendere difficile per i pazienti beneficiare appieno degli effetti del placebo. Quindi il profilo tipico del DOC può interferire con le aspettative del placebo e, di conseguenza, con l'efficacia del trattamento.
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